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PIENZA
Relais il Chiostro di Pienza
26 giugno - 22 agosto 2016
Inaugurazione domenica 26 giugno ore 18:00

Mai come in questi giorni gli spazi deputati all’espressione si sono scomposti, quasi fossero travolti da un fiume in piena, che ne ha sbriciolato il volto e la funzione che la storia aveva ad essi attribuito. Ne è nato un dialogo, quasi sempre affidato a spazi digitali, fra le opere e i luoghi che le contengono e le amplificano fin, talvolta, a sovrastarne la voce. Così dipinti a vernice spray di anonime star dei graffiti ci guardano dalle macerie di città devastate dalle
guerre, e si riflettono sugli schermi chiari di gallerie lontane ed anodine. Oppure, giovani pittori del-l’Europa dell’est dialogano con la tradizione figurativa londinese o italiana, ripetendone i gesti con la veemenza e la malinconia del grunge: e la loro voce ci arriva da città di cemento costruite negli anni Cinquanta, all’interno di utopie poi franate nell’urto con una desolazione, oggi divenuta elegantissima.
Nell’attesa di nuove razze metropolitane, il linguaggio è dunque ormai già meticcio come mai nella storia, e come non mai il luogo che ne accoglie il riverbero è parte di un discorso che ha frantumato le tradizioni, nel fragore di un crollo incontenibile (e di questo sono metafora da alcuni decenni quelle arie rap che accolgono frammenti armonici, all’interno di una marea sonora scomposta e vitale, voci limpide, avvolte da altre invece terrose, quasi lacerti di un classicismo irrecuperabile se non nell’archeologia, applicata anche a tempi recentissimi). Di questa feconda potenza espressiva dell’oggi, capace di un flusso che sovrasta e scioglie perfino l’accuratezza pittorica che era stata il principale strumento espressivo di Gianni Cacciarini, sono testimonianza le sue opere ultime. Son dipinti che occupano lo spazio della tradizione come nuove identità, immemori di quanto il tempo aveva accumulato. Se in Requip 8 Gianni usava ancora il controllo espressivo della stampa digitale, come se fosse elemento di una tradizione che egli stava allontanando da sé (ma quel controllo era esercitato solo attraverso l’impassibilità fredda di un procedimento industriale, e non più con l’esattezza della pittura), ora, invece, della mescolanza irreversibile che stiamo vivendo è frutto la colata vitale di cromie squillanti e terrose insieme, che scioglie e travolge la forma in una disordinata inondazione. Emergono dalla corrente alcuni fiori rosa o azzurri, saporosi come carezze, e onirici come il volto muto di un’Ofelia che resiste alla corrente, avvolta di stoffe bagnate, oppure lo sguardo di ragazzi che alzano gli occhi smarriti sotto vegetali notturni, fluidi come acqua di lago.
Oltre la forma di una tradizione celebrata e ingombrante, quasi muta e inservibile all’oggi se fraintesa, sta quindi la possibilità di leggere le opere che Gianni Cacciarini ha prodotto in questa stagione già calda. Sono immagini isolate all’interno di una pittura grondante dove si stagliano isole di figurazione brutalmente incollate sul colore fluido, isole che brillano di giallo, turchese, arancione: memorie di ginestre o di rose, raccolte in una campagna vista attraverso uno schermo, e combuste da una luce zenitale.
Altrove il volume della pennellata, che è sgorgata incurante sia delle gocce che colano sulle parti già dipinte, sia dei riti pittorici di una Toscana ormai lontana, parla invece linguaggi di mondi contigui, che presto saranno fusi.

Carlo Falciani

@me.com

"@me.com"

Giovedì 8 ottobre dalle ore 17:00 alle ore 20:00
Accademia delle arti del disegno
50123 Firenze

Un giorno, due location, 35 opere: arriva “@me.com” con la più recente produzione del pittore fiorentino Gianni Cacciarini

La personale, curata da Carlo Falciani, è in programma per giovedì 8 ottobre dalle 17 alle 19 all’Accademia delle Arte del Disegno e allo Spazio occupato La Polveriera

Due viaggi suggestivi, uno ideale e l’altro fisico, da compiersi in un sol giorno, all’interno della sua più recente produzione artistica: è @me.com, la personale di Gianni Cacciarini, curata da Carlo Falciani, che sarà inaugurata a Firenze giovedì 8 ottobre 2015 e che sarà visibile in quell’unica giornata.

Originale anche la proposta del luogo espositivo, che è doppia. Sono, infatti, due le location scelte per raccontare ...e custodire le nuove 35 opere del pittore fiorentino: l’Accademia delle Arte del Disegno, in via Orsanmichele, e lo Spazio occupato La Polveriera, nel Chiostro di Santa Apollonia in via Santa Reparata.

Un esperimento di lettura, quello proposto da Cacciarini, che chiede al visitatore uno spostamento attraverso due luoghi simbolici: il primo emblema della tradizione più celebrata, il secondo, invece, dedicato alla sperimentazione giovane e contemporanea.

La vernissage è in programma per le ore 17 all’Accademie mentre il finissage sarà alle ore 19 alla Polveriera. L’ingresso è libero.

Nelle parole dello storico dell’arte Carlo Falciani, il racconto delle opere esposte: “Di questo meticciamento irreversibile che stiamo vivendo è frutto la colata vitale di cromie, squillanti e terrose insieme, che scioglie e travolge la forma in una scomposta inondazione. Emergono dalla corrente alcuni fiori rosa o azzurri, saporosi come carezze e onirici come il volto muto di un’Ofelia che resiste alla corrente avvolta di stoffe bagnate, oppure lo sguardo di ragazzi che volgono gli occhi smarriti sotto vegetali notturni, fluidi come acqua di lago. In altre tele, invece, chi è ritratto volge le spalle come per disinteresse verso una ribalta senza spettatori e sceglie il buio come interlocutore.”

Gianni Cacciarini
Nato a Firenze, vive nel capoluogo toscano. Nell’ambito della cultura nazionale ed internazionale ha una posizione di assoluto rilievo. La sua vocazione dell’immagine geometrica proviene dalla originaria formazione di architetto. Oltre alle numerose mostre in Italia ed all’estero si segnala la sua presenza con le incisioni al Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi a Firenze, con due opere nella Galleria degli Autoritratti degli Uffizi, un'opera al Museo del Novecento a Firenze, alla National Gallery di Washington e alla Raccolta Bartarelli di Milano.